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L’artista della luce
Davide Cantoni

L’artista della luce

I suoi disegni bruciati nascono in un loft straordinario, nella zona più “cool” di Brooklyn.


Artista e collezionista

Originario di Milano, Davide Cantoni ha completato i suoi studi al Royal College of Art di Londra, con un’incursione a Berlino, per un anno da borsista alla Hochschule der Künste a Berlino. Le sue opere, esposte in importanti mostre personali e collettive tra Europa e Stati Uniti, sono incluse in prestigiose collezioni pubbliche e private, come la collezione MOMA o la collezione OSRAM, solo per citarne alcune. Produttore d’arte ma al tempo stesso collezionista, Davide ama scovare perle di artisti semi sconosciuti, che rendono unico ogni angolo del suo straordinario loft a Dumbo, uno dei quartieri più in voga di Brooklyn, dove oggi vive.

Sono gli artisti
che hanno contribuito a rendere
Dumbo così affascinante.

 
 
 

Davanti al fuoco, le idee

La ricerca artistica di Cantoni si è da sempre focalizzata sul modo in cui la società moderna tende a presentare le immagini e a “consumarle”, rendendole merce, oggetto di scambio come qualsiasi altro bene fisico.

Davanti al camino a legna, protagonista dell’ampio living affacciato su una delle animate strade di Dumbo, ci sono pile di ritagli di giornale. È una personale selezione di immagini, che per qualche motivo hanno colpito l’attenzione dell’artista, spesso non tanto per la loro sensazionalità, quanto per la storia che si intravede al loro interno. Passano settimane, a volte mesi, prima che una piccola parte di queste immagini diventi materiale creativo, per poi subire attraverso la luce e il fuoco una trasformazione radicale.

Oltre ai disegni di Cantoni stesso, la casa ospita una serie di opere d’arte curiose, come questa scultura realizzata da Michael Anthony Simon: una ragnatela coperta di polvere d’oro.

 

Il fuoco come strumento di sperimentazione e creazione

La fotografia di reportage lo affascinava da sempre. Immagini forti, ma effimere, che nella nostra memoria occupano lo spazio di un giorno, o anche meno, subito sostituite da nuove fotografie, ancora più sensazionali. Un giorno, era il 1997, Davide stava cercando di riprodurre a matita un’immagine presa dal New York Times. Voleva coglierne ogni dettaglio e per questo stava usando una lente d’ingrandimento. La luce del sole entrava violenta dai lucernari del suo studio e Davide decise di concentrare il raggio con la lente e provare a bruciare le aree scure della matita. La tecnica era interessante, ma solo dopo una sperimentazione continua rivelò il suo senso completo.

I disegni di Cantoni e le foto del N.Y. Times hanno la stessa essenza, sono entrambi essenzialmente luce che si imprime sulla carta. Ma le immagini dell’attualità sono destinate a sparire dalla memoria collettiva. Soltanto ora che Cantoni le ha bruciate sono salve dall’oblio.

A questo proposito, il giornalista Roberto Borghi scrive: “La cronaca, per diventare storia, deve subire qualcosa di simile a un ‘rito purificatorio’ che la privi del suo lato effimero, del suo carattere ‘di consumo’. Come in ogni purificazione che si rispetti, non può mancare il fuoco, che nelle opere di Cantoni ha un ruolo evidente.”

Il fuoco nelle opere di Cantoni
ha un ruolo purificatorio,
toglie alla cronaca l’effimero.

Anche tu sei affascinato dalla fiamma naturale della legna? Un camino è il modo migliore per valorizzare la sua bellezza.

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