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L’installazione di una stufa a pellet: come avviene

Una convinzione di molti è che l’installazione di una stufa a pellet sia priva di difficoltà e quasi banale, visto che l’apparecchiatura stessa ha un funzionamento molto semplice. Non è così. Quando si parla di fuoco c’è poco da scherzare, sempre.

Il rischio minore è di perdere tempo e denaro, rovinando l’apparecchio e facendo decadere la garanzia (ricordiamo che la garanzia decade immediatamente in caso di installazione non idonea di una stufa a pellet). Pericoli ben più gravi sono i rischi relativi alla salute e alla sicurezza, in cui si può incorrere se non ci si rivolge ad un esperto fin dalle prime fasi del progetto.

A chi rivolgersi per installazione stufa a pellet

A volte le rivendite autorizzate, segnalate nel nostro sito internet alla pagina Punti Vendita, dispongono di personale interno adeguatamente formato per l’installazione.

In alternativa, potete rivolgervi ad uno dei tecnici abilitati che trovate alla pagina Assistenza post-vendita.

In genere, il lavoro di installazione di una stufa non dura più di una mezza giornata di lavoro, o qualcosa di più se è necessario realizzare anche delle tubature a parete, per trasportare l’aria calda in più stanze, oppure se parliamo di una stufa idro, che deve essere collegata all’impianto idraulico.

L’installazione è però solo l’ultimo passo di un percorso, che, se seguito attentamente, sarà garanzia di una stufa a pellet che vi scalderà correttamente e senza problemi per lungo tempo. Qui di seguito ripercorriamo le tappe di un progetto di installazione realizzato, come si suol dire, “a regola d’arte”.

Il sopralluogo tecnico

Prima dell’installazione di una qualunque stufa a pellet, è bene far intervenire un esperto che vi aiuti a scegliere quale soluzione fa per voi. Un professionista qualificato vi può aiutare a chiarire prima di tutto le vostre esigenze, guidandovi nella comprensione dettagliata dei pro e dei contro di ogni soluzione.

Subito dopo è fortemente consigliato un sopralluogo tecnico sul posto. Ogni casa ha caratteristiche uniche e vanno valutate attentamente l’esposizione solare, il grado di isolamento, la disposizione degli spazi da riscaldare e l’esatto fabbisogno termico. Senza questo studio preliminare, il rischio è di acquistare un prodotto non dimensionato adeguatamente, per l’ambiente da riscaldare, quindi con una potenza non adeguata (troppa o troppo poca).

 

A chi rivolgersi per il sopralluogo tecnico di una stufa a pellet MCZ: alle rivendite autorizzate segnalate nel nostro sito internet alla pagina Punti Vendita oppure direttamente ad un tecnico abilitato che trovate alla pagina Assistenza post-vendita.

Il preventivo per installazione stufa a pellet

Dopo un’accurata analisi dello status quo, la rivendita o il tecnico abilitato potranno prepararvi un preventivo completo a prova di sorprese, che comprenda non soltanto il costo della stufa a pellet in sé, ma anche i costi della canna fumaria e della posa.

Un calcolo molto interessante che i rivenditori MCZ spesso associano al preventivo è il piano di ammortamento: in quanto tempo andrò a ripagare il mio investimento?

Il costo sostenuto per una stufa indicativamente si ammortizza in circa un anno e mezzo o due di utilizzo. Se si associano anche delle forme di agevolazione statale, esistenti in molti paesi europei, i tempi posso essere ancora più brevi.

 

La posa di una stufa a pellet

In Italia, dal 2008, chi si occupa di installazione stufe a pellet deve essere in possesso di una specifica abilitazione (la lettera C del D.M. 37/2008). Affidandosi ad un professionista abilitato si ha la certezza che saranno seguite le normative vigenti e le indicazioni del produttore e che saranno utilizzati esclusivamente materiali idonei. In poche parole, si può stare sereni che l’impianto funzionerà in modo sicuro e senza problemi.

Un’installazione a regola d’arte è inoltre essenziale anche per la validità della garanzia sulla stufa, che decade immediatamente nel caso la posa non sia a norma.

Anche per ottenere alcune forme di agevolazione, come il Conto Termico ad esempio, è necessario presentare una dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte, ossia un certificato in cui l’installatore attesti di aver rispettato tutte le norme relative agli impianti a legna o a pellet.