Partendo da un background multidisciplinare, Michael Geldmacher si avvicina al design nel 2000, fondando con Eva Paster la Neuland Industriedesign. Collabora con numerose aziende nel settore dell’arredo, fra cui MDF Italia, Bulthaup, Kristalia, Magis, Interlübke, Nils Holger Moormann. I suoi lavori si sono aggiudicati prestigiosi premi (Elle Deco design Award, Wallpaper* Design Award, Good Design Award, Interior Innovation Design Award “Best of the best“, German Design Award, iF Design Award, Nominee al Compasso D‘Oro e molti altri). Oggi Michael Geldmacher sviluppa in autonomia i suoi progetti dal suo studio di Monaco di Baviera, spaziando in diversi ambiti del design.
“Faccio in modo che il mio privato e il mio lavoro restino sempre mescolati e interconnessi,” racconta Geldmacher. “Le esperienze, i viaggi portano sempre nuove idee e ispirazioni per il lavoro e viceversa.”
![Natura 790x615](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Natura-790x615.png)
![Gruppo 1060x707](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Gruppo-1060x707.jpg)
“Responsive Design Ethiopia”, foto della mostra presentata al Museo dell’industria tessile di Augsburg, 2019
Michael Geldmacher presta la sua esperienza di designer in diversi progetti no-profit.
A Monaco partecipa al progetto del centro “Bellevue di Monaco”, in cui i rifugiati vendono mobili che loro stessi hanno disegnato e realizzato. In Etiopia ha collaborato con “Responsive Design Ethiopia”, un progetto rivolto alla valorizzazione dell’artigianato tessile locale.
“Trovo che sia importante offrire la mia ispirazione per gli altri”, racconta Geldmacher.
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Bellevue di Monaco, Monaco di Baviera, 2017
![Studio 1060x707](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/studio-1060x707-small.jpg)
MDF Italia, Random, libreria
“Il pensiero è il mio materiale preferito”, spiega. “Cerco sempre di affrontare una questione prima concettualmente, poi progettualmente. Pensare fuori dagli schemi, senza allontanarmi troppo da un punto di vista formale: è con questo equilibrio che si ottengono progetti di successo.”
![Libreria-780x520](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Libreria-780x520-1.jpg)
![Elephant 520x520](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Elephant-520x520.jpg)
Kristalia, Elephant, sedia
![Sharky 250x250](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Sharky-250x250.jpg)
![Sedia 700x467](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Sedia-700x467.jpg)
Kristalia, Shark, sedia
“Realizzare il primo prototipo è una fase che per me è sempre molto emozionante”, racconta Geldmacher. “È la prima volta che le idee si trasformano in realtà, la prima volta che i modelli, i disegni, i rendering ricevono il loro ‘reality check’. La carta è molto paziente, si dice in tedesco. Le animazioni tridimensionali e Photoshop truccano facilmente e creano l’illusione, mentre l’acciaio, l’alluminio e tutti i materiali autentici non permettono imprecisioni o fantasticherie. Per questo amo affidarmi agli specialisti, agli ingegneri e alla loro esperienza.”
![Fabbro 520x780](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/fabbro-520x780-small.jpg)
Officina di un maestro coltellinaio, Giappone 2018
![Con stufa 428x428](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Con-stufa-428x428.jpg)
Centro ricerche e sviluppo, MCZ Group, 2018
“Realizzare il primo prototipo è una fase che per me è sempre molto emozionante”, racconta Geldmacher. “È la prima volta che le idee si trasformano in realtà, la prima volta che i modelli, i disegni, i rendering ricevono il loro ‘reality check’. La carta è molto paziente, si dice in tedesco. Le animazioni tridimensionali e Photoshop truccano facilmente e creano l’illusione, mentre l’acciaio, l’alluminio e tutti i materiali autentici non permettono imprecisioni o fantasticherie. Per questo amo affidarmi agli specialisti, agli ingegneri e alla loro esperienza.”
Scopri il progetto di Michael Geldmacher
![bozzetti](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/bozzetti.gif)
“Se penso ad una caverna di notte, illuminata da un fuoco,” racconta Michael Geldmacher, “ho immediatamente una sensazione di socialità, sicurezza, calore. Sono queste le sensazioni che volevo evocare con Reflex.”
![Disegno 790x527](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Disegno-790x527.jpg)
![Scrivania 1060x707](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/scrivania-1060x707-small.jpg)
Geldmacher ricorre ad Antoine Saint-Exupéry, per spiegare il concept alla base di Reflex. L’essenziale non si vede con gli occhi, ma solo con il cuore, scriveva l’autore francese ne “Il Piccolo Principe”. In Reflex, infatti, la fiamma non si vede direttamente, ma si sente, si intuisce con il suo bagliore, rendendo l’effetto del fuoco molto più forte.
![Prototipo 520x780](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Prototipo-520x780.jpg)
![Dettaglio 430x645](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Dettaglio-430x645.jpg)
Geldmacher ricorre ad Antoine Saint-Exupéry, per spiegare il concept alla base di Reflex. L’essenziale non si vede con gli occhi, ma solo con il cuore, scriveva l’autore francese ne “Il Piccolo Principe”. In Reflex, infatti, la fiamma non si vede direttamente, ma si sente, si intuisce con il suo bagliore, rendendo l’effetto del fuoco molto più forte.
![Ambientata 1060x707](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/ambientata-1060x707-1-small.jpg)
Reflex è caratterizzata da una porta a lame verticali, che nasconde il focolare e impedisce la visione diretta e completa del fuoco. Ciò che si coglie è il bagliore della fiamma, la cui percezione varia in base all’angolo di visione.
![Ambientata 430x645](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Ambientata-430x645.jpg)
![Reflex 430x645](https://cdn.mczgroup.com/mcz2023/files/Reflex-430x645.jpg)
Reflex è caratterizzata da una porta a lame verticali, che nasconde il focolare e impedisce la visione diretta e completa del fuoco. Ciò che si coglie è il bagliore della fiamma, la cui percezione varia in base all’angolo di visione.